Tutte le info sulla magia del Natale impreziosita dagli articoli handmade di ComuniTabor

Nella fiabesca cornice del Castello di Lettere, passeggiando tra i mercatini di Natale, potrete imbattervi nella casetta della Comunità Tabor.

Cosa acquistare? Il nostro Licuorì, cremoso e gustissimo liquore di liquirizia, magnifiche candele dipinte a mano, cofanetti beauty, saponi e cuori, stelle, alberelli, segnaposto, appendiporta, e tanto altro, realizzati rigorosamente a mano dai nostri volontari.

Con un gesto di solidarietà concreta potrete sostenere le numerosissime attività di questa Comunità che ha aperto completamente il cuore alla Carità e al sostegno degli ultimi della nostra città. E’ Natale. Ritorniamo alle origini. Ritorniamo all’essenziale. Ritorniamo all’Amore.

Dove e quando trovarci:

Castello di Lettere:

  • Sabato e domenica 2 e 3 dicembre,
  • Venerdì, sabato e domenica 8, 9 e 10 dicembre,
  • Sabato e domenica 16 e 17 dicembre,
  • Sabato 23 e martedì  26 dicembre
  • Sabato 30 dicembre.

Castellammare, Chiesa di Santa Maria del Rosario (Starza):

  • sabato e domenica e festività di dicembre.

Soccavo (Napoli):

  • 2 dicembre, presso la struttura dell’associazione Erga Omnes, viale Traiano 92.

Un centro di accoglienza per giovani disagiati: il nuovo progetto della COMUNITA’ TABOR all’indomani dell’assegnazione dell’ex scuola di Fratte

L’intervista a don Fabio Di Martino

Si chiamerà Casa Tabor e, come nell’episodio evangelico della Trasfigurazione di Gesù Cristo sull’omonimo monte della Galilea, preludio della sua glorificazione agli occhi di Pietro, Giovanni e Giacomo, cercherà di offrire speranza e gioia a chi vive nell’emarginazione. Casa Tabor, frutto del progetto “Bussate e vi sarà aperto: uno spazio aperto a tutti”, sarà infatti un centro di accoglienza per giovani che vivono in condizioni di disagio, una mano calda, tesa a chi quotidianamente combatte una battaglia contro la sfiducia, la povertà materiale, culturale e affettiva.

E la mano è quella dei “Viandanti della carità” della Comunità Tabor, guidata da don Fabio Di Martino che dal 2007 offre alla popolazione della diocesi di Sorrento/Castellammare la forza del suo carisma religioso e l’entusiasmo delle sue iniziative che man mano ne hanno approfondito l’osmosi e la conoscenza del territorio.

È da quest’ultima, ovvero dalla capacità di sondarne i bisogni, reali oltre che spirituali, che è nato il progetto Casa Tabor con cui il 7 novembre, la Comunità si è aggiudicata la vittoria del bando promossodal Servizio Patrimonio del Comune di Castellammare di Stabia per la concessione di beni di proprietà comunale al fine di avviare progetti di attività sociale. Ottenendo il punteggio più alto tra le varie proposte, di fatto il progetto Casa Tabor con i suoi 87/100 è stato premiato nella ricca articolazione, in linea con lo spirito del provvedimento volto a innescare meccanismi virtuosi di rigenerazione e partecipazione civica, di valorizzazione dell’associazionismo e di sostegno alle fasce sociali più svantaggiate,azzerando per il Comune, peraltro ancora in dissesto, i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili, secondo gli indirizzi di razionalizzazione dell’utilizzo stabiliti con la delibera comunale n°56 del 15 dicembre 2016.

Così nell’ex scuola di Fratte sorgerà una struttura di accoglienza i cui destinatari diretti saranno giovani di età compresa tra i18 e i 35 anni che si trovino in stato di disagio economico, familiare o di emarginazione sociale. Una realtà nuova e urgente per un territorio dove la popolazione compresa in questa fascia di età rappresenta il 23.56% del totale e dove non esistono modelli similari di accoglienza e di risposta ai bisogni.

Presto quelle che un tempo sono state aule e spazi aperti di una scuola primaria ospiteranno un help-center destinato all’ascolto e a una prima analisi delle esigenze specifiche della persona; la BoutiqueTabor, cioè un servizio organizzato di distribuzione di vestiario e accessori in buono stato, completo di lavanderia industriale; un centro di distribuzione di giocattoli usati, aperto ai bambini e alle famiglie; un ambulatorio di medici volontari che forniranno assistenza anche per la distribuzione di farmaci di primo soccorso; uno sportello di consulenza legale.

E se è vero che il riscatto sociale passa anche attraverso l’istruzione e la cultura, la Comunitàha ideato un piano di sostegno all’istruzione e al dialogo culturale, includendo nel progetto attività di doposcuola, la creazione di una biblioteca con postazioni informatiche, la strutturazionedi momenti stabili, pomeridiani di incontro e di socializzazione, la conduzione di laboratori artigianali, e il funzionamento di un centro convegni.

Attraverso l’applicazione di una Carta dei Servizi che garantirà la verifica continua degli standard qualitativi dell’offerta del centro e la costante formazione di professionisti e volontari che ne assicureranno il funzionamento, il complesso della vecchia scuola elementare tornerà a vivere.

«Casa Tabor» – dichiara don Fabio Di Martino – «sarà per i cittadini stabiesi un punto di incontro per iniziare a sperare in un cambiamento. Le attività e gli operatori messi in campo per realizzare le finalità serviranno di supporto al Comune e alle attività già esistenti sul territorio e saranno offerte gratuitamente così che il Comune riceverà un servizio professionale risparmiando sui costi dei servizi offerti. Inoltre non dimentichiamo che la struttura, collocata sulla collina di Quisisana, dal panorama unico e dal clima mite, per sua natura favorisce l’accoglienza in un ambiente familiare, caloroso e protettivo ed essendo situata in una zona periferica lontana dal centro abitato, viene favorita la discrezionalità dell’utente, garantendo la più assoluta riservatezza e il più ampio rispetto dei suoi diritti fondamentali e della sua dignità.Lavoreremo a sostegno degli ultimi, favorendone l’integrazione attraverso la costruzione di una rete sociale e sempre facendo nostro il primo comandamento, quello dell’Amore».

#chiAMAchiama2017 NO LIMITS!

#chiAMAchiama2017  NO LIMITS!

A distanza di circa tre mesi dai due giorni effervescenti del Chi Ama Chiama, il ricordo rimane vivo  nella mente di chi ha partecipato a questo vortice di emozioni, senza limiti di età, di spazi e luoghi, di tempi e soprattutto senza limiti di… Amore. In fondo il Chi Ama Chiama è una vera e propria boccata di ossigeno che vuole coinvolgere i giovani…… i giovani??? STOOOOOOP!!!

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Fermi tutti! A cosa state pensando? Solo i giovani?

Si! Solo i giovani… come nonno Paolo, volontario di appena 84 anni, che non ha esitato un solo istante ad indossare la maglia dell’equipe ed è stato impegnato, in entrambi i giorni, nel servizio accoglienza, a dimostrazione del fatto che la gioventù non è una questione di età… ma di cuore!  bacio

Negli zaini delle aspettative avevamo inserito un po’ tutti la richiesta di un messaggio che provasse a dirci qualcosa in più rispetto ad un mondo che ogni tanto facciamo fatica a capire. Abbiamo ricevuto in dono un vero e proprio inno al coraggio. Di quelli semplici, immediati, pronti all’uso. Il coraggio di invertire la rotta, di partecipare al cambiamento da protagonisti e non da semplici spettatori, ricordando sempre che l’ambiente in cui conviviamo non è nostro in quanto di tutti, di chi ci ha preceduto e di chi verrà dopo di noi. “Noi non siamo Dio. La terra ci precede e ci è stata data…”, ci ricorda Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune, invitandoci ad uno stile di vita rispettoso e attento ai più deboli, ai poveri, alla cura del creato. Difficile? Al contrario! E’ molto più semplice di quanto si possa immaginare. I cambiamenti avvengono sempre attraverso i piccoli gesti quotidiani delle persone, a partire dall’ambiente che ci circonda, dalla nostra stanza, dalla nostra casa, dal nostro quartiere, dal luogo di lavoro, dalla nostra città. Uscire da se stessi verso gli altri.

Il suono della sirena da inizio alla navigazione… Pulcinella sale a bordo con i suoi bagagli pieni di ricordi: “Comm’era bella sta terra… m’arricordo ancora. Autentica, maestosa, chin’ e qualità…”. La barca si allontana dalla banchina, Pulcinella, con lo sguardo perso verso la meravigliosa costa stabiese, cullato dalle onde si assopisce… e sogna gli istanti in cui tutto ebbe inizio… l’opera del Padre, il frutto del suo amore per ognuno di noi.

Prima la luce che dissipò le tenebre e allontanò la tristezza dell’inesistenza, poi le acque, quelle di cui la nostra terra è ricca e feconda e quelle del mare, che, come ci ricorda il Comandante Guglielmo Cassone della Guardia Costiera di Castellammare, è fonte di vita e pertanto va rispettato.

La luce… le acque… e poi la terra, bellissima con i suoi germogli, le erbe gli alberi… Dio vide che era cosa buona… don Maurizio Patriciello dalla barca del Chi Ama Chiama grida forte la sua denuncia contro il comportamento dell’uomo che ha violentato questo immenso dono che abbiamo ricevuto, la nostra casa, distrutta per l’interesse economico di pochi!

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Don Maurizio è un fiume in piena, non le risparmia a nessuno, ai camorristi, ai politici corrotti, alle industrie del malaffare, a tutti coloro che sono in qualsiasi modo responsabili della morte di migliaia di persone per cause legate all’inquinamento, stimolando concretamente le coscienze umane al cambiamento: “…cari Sindaci, cari Amministratori, noi desideriamo farvi l’applauso, noi desideriamo complimentarci con voi, noi desideriamo stringervi la mano, noi desideriamo collaborare con voi… e allora quando voi le cose le fate per bene, sappiate di avere in noi, nella Chiesa, nei preti, nei volontari, dei complici vostri, però ricordatevi una cosa: se le cose non le fate bene, se siete negligenti, se peccate di omissione, noi saremo i primi a starvi contro e a mettervi il popolo contro! Queste cose siano dette con grande chiarezza, sempre e dappertutto!”.

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Dio disse: “Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte…”. E basta alzare gli occhi al cielo per restare estasiati davanti al più bel cielo stellato di sempre. Pulcinella danza di gioia sulle brillanti note dei Sancarlini, il Coro Giovanile del teatro San Carlo di Napoli che ha partecipato con grande entusiasmo alla quarta edizione del Chi Ama Chiama, giovani talenti diretti dallo spumeggiante M° Carlo Morelli, accomunati dalla passione per la musica e dal desiderio di diffonderla come slancio verso il riscatto sociale.

musica

Il viaggio nella Creazione è sempre una festa! Come quando hai l’entusiasmo di ricevere un regalo e man mano che lo scarti, lentamente ti accorgi che era proprio quello che desideravi.

E poi i pesci nei mari, gli uccelli nel cielo, gli animali…  e Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza…  maschio e femmina li creò…”. E’ la celebrazione della Vita, magnificenza di Dio, l’Amore in ogni cosa e in ogni creatura! La famiglia Giordano, Marco, la moglie e la più piccola dei suoi quattro figli, ci raccontano una storia. E’ la loro storia, la storia di una famiglia unita che ha allevato i suoi figli alla luce della gioia del Vangelo, di una famiglia che accoglie i bambini in difficoltà e che si batte per il riconoscimento della famiglia come cellula fondamentale della società civile.

famiglia

Marco ci ricorda che “la famiglia non è un mero fatto privato dei singoli individui: essa si situa al cuore della costruzione della società, la condiziona e ne è condizionata… è nella famiglia che si costruiscono i destini degli abitanti di questa terra, è in famiglia che si formano i cittadini di domani, è la qualità della vita familiare che determina la qualità della vita dell’intera società…” (Marco Giordano, presidente del Forum delle Associazioni Familiari della Campania, genitore affidatario).

La musica sveglia Pulcinella dal sogno. Con gli occhi semichiusi farfuglia qualcosa: “Che meraviglia Patatérn mie… comm’è fatt bella chesta terra… e pò? Guarda quanti ‘ccos hann pigliat na via storta… e Tu? Stai llà senza fa nient…. Nunn’è giusto!”. Ma una voce gli ricorda che è troppo semplice prendersela con il Capo. “Dio creò l’uomo a Sua immagine, a immagine di Dio lo creò.”  E’ il privilegio più grande a cui l’uomo potesse ambire, il dono più prezioso, il libero arbitrio! Il potere di decidere in ogni istante cosa fare, il potere di scegliere! Tutta la vita è una continua creazione, non una scoperta. Basta con le lamentele, con le divisioni, le rivalità, le competizioni! E’ giunto il momento di mettere fine a tutto questo! Ora!!!

Sono trascorsi i primi sei giorni in cui tutto ebbe inizio. La festa continua nel social village, dove le risate contagiose dei bambini che scivolano sui gonfiabili accompagnano la briosa musica itinerante che guida le persone tra gli stand delle associazioni #chiAMAchiamaFRIENDS. Un percorso elaborato in collaborazione con la Pro Loco Castellammare di Stabia attraverso le eccellenze del terzo settore, culturali, enogastronomiche, artistiche, della nostra città, tra trampolieri, giocolieri e maghi, nella splendida cornice naturale del porto.

Inizia ad albeggiare… centinaia di volontari sono impegnati per organizzare la festa del settimo giorno, stanchi ma carichi di entusiasmo. Si lavora incessantemente tra risate e sudore. Arrivano cornetti e graffe calde, parte qualche gavettone… il chiAMAchiama è anche questo!

gavettone

E’ domenica. Nel tardo pomeriggio le persone iniziano ad arrivare al porto seguendo il caloroso ritmo delle percussioni suonate dagli amici africani. E’ impossibile non lasciarsi coinvolgere dalla musica, è impossibile restare immobili e non ballare.  Un’esplosione di gioia accoglie l’arrivo del nostro amato Arcivescovo mons. Francesco Alfano al porto di Castellammare. Applausi, abbracci, parole di gratitudine e di sostegno verso tutti. Le voci brillanti del Coro della Parrocchia di San Marco Evangelista di Castellammare ripercorrono con la musica i primi sei giorni della Creazione e accompagnano le lampade della vita che attraversano la banchina tra le persone per essere posizionate sulla barca.

Laudato sii mi Signore per averci dato la vita, per la bellezza di tutto il creato…”.

Le campane della Chiesa di San Bartolomeo suonano a festa, le sirene delle motovedette della Guardia Costiera salutano l’arrivo al porto del Reliquiario contenente le Sante Lacrime versate da Maria a Siracusa nel 1953, il Vescovo lo stringe tra le mani e, scortato dalle Autorità civili, dalle Forze dell’Ordine, dal picchetto d’onore della Marina Militare, dai volontari di tutte le Associazioni presenti, lo posiziona a prua della barca. La forte emozione si legge negli occhi bagnati delle persone, le Lacrime di Maria si mescolano a quelle delle persone accorse ai suoi piedi. Il Faito, le acque del golfo, il Vesuvio in lontananza, il cielo stellato, tutto contempla la bellezza del Creato e del Creatore… ma, dopo quello che è successo all’Aquila, dopo il terremoto che ha colpito tutto il Centro Italia, Amatrice in particolare, come si fa a non prendersela con Dio? “Forse dovremmo imparare a prendercela con Dio, perché è l’unico che ha le spalle abbastanza grosse da poter incassare le nostre domande, i nostri perché, la sofferenza che proviamo, anzi forse, dovremmo imparare che la più bella preghiera è l’essere sinceri, quello che non capiamo, a volte dobbiamo scagliarlo contro il Cielo, anche questa è preghiera, non dobbiamo tenerci Dio per forza buono, ma con Lui dobbiamo essere profondamente leali.”. Sono le parole di don Luigi Maria Epicoco che rispondono ad una domanda che, è innegabile, ognuno di noi si è posto e si pone continuamente davanti ai drammi della vita. Don Luigi è sacerdote dell’Arcidiocesi dell’Aquila, sopravvissuto al tragico terremoto che ha devastato l’Abruzzo, un “miracolato”, come lui stesso si definisce, una persona che non ha esitato un solo istante prima di scavare a mani nude tra le macerie per soccorrere gli amici. Don Luigi è rientrato da qualche giorno da Siracusa, dove ha fatto visita al Santuario della Madonna delle Lacrime per pregare davanti al Reliquiario. “La più grande disgrazia che possa mai capitare a ciascuno di noi, è vedere la nostra vita con gli occhi asciutti, perché sono gli occhi asciutti di quelli che pensano di controllare tutto, di capire tutto, di avere sempre la risposta a tutto. Invece è proprio il dono delle lacrime, che, a volte, ci costringe a guardare la vita in una maniera più profonda e il dolore che ti capita, quello che non ti cerchi, ma quello che ti fa visita. Per me è stato un terremoto, il 6 aprile del 2009, quel terremoto mi ha costretto a piangere, quel terremoto ha riempito i miei occhi di lacrime…e quando tu soffri, sei costretto a dover guardare dentro le cose, sei costretto a rinunciare ai tuoi piccoli ragionamenti e a guardare la vita in una maniera completamente diversa…”.  Le lacrime ci ricordano che siamo umani, e per vivere il messaggio di Gesù Cristo, dobbiamo tornare ad essere umani. Un cristiano non è uno più forte, è uno che, forse, ha fatto pace con la propria fragilità, perché noi siamo figli di un Dio, che ha mandato Suo Figlio sulla Croce, per amore nostro, uno che ci ha amato con i chiodi, che ci ha amato con delle ferite, che mostra quelle ferite non per farci venire i sensi di colpa, ma per non farci avere paura della sofferenza, anche quella ingiusta, quella della Croce… e qual è il punto di vista migliore per guardare Cristo, qual è la prospettiva migliore per dire, questo è il vero Gesù? … c’è un punto di vista privilegiato, un Gesù che è davvero Gesù, il Gesù visto con gli occhi della Madre, ecco perché forse, la maniera migliore di guardare Cristo è Maria, è Lei forse quella rupe su cui dobbiamo arrampicarci, è con Lei che abbiamo la visione migliore di Cristo, perché chi potrebbe vedere meglio il Figlio, se non la Madre? Allora, domandiamo a Lei di prenderci in braccio e di mostrarci Cristo!”.

E’ il settimo giorno! Gesù Eucaristia splende al timone, sempre pronto a guidare la barca nel viaggio della nostra vita, a gioire con noi e a sostenerci nelle difficoltà, incoraggiandoci a fare nostra la cura della natura e dei poveri. Grazie. Doppio pollice in su!

doppio pollice

 

 

 

 

 

Bisogna prendere in mano la propria vita, spenderla per qualcosa per cui ne valga davvero la pena, facendosi carico della realtà della società e del contesto nel quale viviamo. Ognuno di noi ha la responsabilità di operare affinché il cammino della società vada nella direzione del rispetto della persona, della costruzione di rapporti e legami. Il messaggio è sempre lo stesso, quello che cambia sono le situazioni che chiedono di incarnare quel messaggio in modo nuovo. E allora è il momento di puntare ad un altro stile di vita, rispettoso del prossimo e della casa comune.  “Le creature tendono verso Dio, e a sua volta è proprio di ogni essere vivente tendere verso un’altra cosa, in modo tale che in seno all’universo possiamo incontrare innumerevoli relazioni costanti che si intrecciano segretamente”. (Laudato si’ – Papa Francesco).

Sono passati circa tre mesi dal Chi Ama Chiama 2017 ed è tempo di verifiche! Un’attività sicuramente noiosa, ma utile, non tanto per fare la conta delle cose giuste o sbagliate che abbiamo realizzato e vissuto, ma l’occasione per non perdere nel tempo i frutti di questa esperienza. Arrivano intensi i recall delle associazioni, dei gruppi, dei volontari che hanno partecipato e che propongono di consolidare l’armoniosa sinergia di collaborazioni che hanno reso possibile la realizzazione dell’evento. Quando gli intenti sono condivisi anche la fatica diventa sopportabile e soprattutto socializzante. Quanto prima ci incontreremo per iniziare insieme il percorso di formazione e preparazione che ci porterà al #chiAMAchiama2018, l’edizione più bella di sempre.

I feedback più importanti sono quelli personali: fa una certa impressione il giovane che decide di iniziare a dedicare il proprio tempo libero ad aiutare il prossimo attraverso una delle associazioni di volontariato incontrate al Chi Ama Chiama, ma colpisce anche l’adulto che, a distanza di anni, custodisce quell’esperienza come un momento di luce e di svolta in un’esistenza poco permeata dall’altruismo.

Un altro elemento che merita particolare attenzione è la presenza di migliaia di persone che, in un periodo caratterizzato da attentati e terrorismo, hanno dimostrato con la loro partecipazione il desiderio di andare avanti, di futuro e, sicuramente con sfumature diverse, di una fede che sa rischiare per essere testimone di gioia. Un particolare ringraziamento va alle Forze dell’Ordine ed al personale della Guardia Costiera che, con la collaborazione di tutte le associazioni di Protezione Civile di Castellammare, dei gruppi Scout, degli steward e delle hostess presenti, hanno garantito la sicurezza dell’area interessata elaborando nell’ultimo mese un piano per la ripartizione dei compiti tra i vari soggetti impegnati sia sulla terraferma che in mare.

Il Chi Ama Chiama è un’avventura che si realizza grazie al contributo di chi veramente crede nella speranza del cambiamento. Insieme abbiamo sperimentato quanto è bello impegnarsi per una nobile causa, e quanto è gratificante fare, in compagnia di tanti amici e amiche, un percorso anche faticoso, ma che ricambia la fatica con la gioia e la dedizione con nuova ricchezza di conoscenza e di apertura a Gesù, al prossimo, a scelte di vita importanti. I ringraziamenti sono obbligatori, non un semplice rito, ma il doveroso e sentito riconoscimento per chi ha permesso la realizzazione di tutto questo. I tecnici, i fornitori, i fotografi, gli attori, i costumisti, i gruppi musicali, i ballerini, i coreografi, gli operai, gli artigiani, i giornalisti, i dj…, grazie per il vostro contributo assolutamente gratuito. Grazie, mille volte grazie per aver reso il Chi Ama Chiama quello che è. Infinitamente grazie ad ogni singola persona, ad ogni associazione, ad ogni gruppo che ha scelto di essere “Chi Ama Chiama”. Grazie a tutti coloro che sono venuti da lontano e che, nonostante la distanza, hanno voluto esserci e hanno contribuito a rendere questa giornata speciale, ricca di belle emozioni e momenti di condivisione. Grazie a tutti! grazie

Insieme per volare in alto, perché chi AMAAAA… chiamaaaa!!!

 

 

 

SPORTELLO DI ASCOLTO AL LICEO SCIENTIFICO “F. SEVERI”. Castellammare di Stabia.

“Bussate e vi sarà aperto” è uno spazio scolastico accogliente e flessibile a disposizione della comunità scolastica, dai giovani allievi, alle famiglie di questi ed agli operatori che quotidianamente sono posti dinanzi ai piccoli e grandi disagi di relazione, beneficiando dell’ascolto di persone che sostengono nella riflessione e nella chiarificazione su di sé.
I giovani meritano rispetto, presenza, ascolto, per il loro impegno e per le loro speranze, sempre.

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Un concerto per la Tenda

Domenica 29 gennaio ComuniTabor e 88MusicLab presentano:
CONCERTO DI BENEFICENZA
Nella cornice della Chiesa di Santa Maria del SS. Rosario (Starza) a Castellammare di Stabia, i musicisti del laboratorio musicale diretto dal M° Sebastiano Cascone si esibiranno per creare un ponte di emozioni tra la musica e il sociale, per confermare l’esaltante partecipazione di un territorio che proprio per la bontà e la purezza dei valori su cui è fondato dimostra che quando c’è determinazione e voglia di fare nessun ostacolo è insuperabile. Musicisti che hanno deciso di utilizzare i propri strumenti per donare e donarsi agli altri, infatti durante la serata sarà presentata ufficialmente la “Tenda”, un progetto di forte impatto sociale per i nostri figli, per i giovani, per tutta la città… per chiunque è disposto a mettersi in gioco!
Siamo tutti invitati a partecipare.
Ore 20.00. Ingresso gratuito.

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Spiritual Tabor. Il ritiro.

E’ l’incontro profondo con te stesso, con Dio, con gli altri. Una proposta di vita spirituale e umana per riscoprire la bellezza che è in te, che abita il tuo cuore e che ti fa crescere in umanità.

Spiritual Tabor. Eremo dei Camaldoli, dal 6 all’8 gennaio.

La tua opportunità per vivere libero dai condizionamenti del mondo che ti circonda e per costruire relazioni sincere ed appaganti. Non perdere questa occasione!

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vogliAMO vedere GESU’

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Se cerchi la pace, vieni ai suoi piedi!

Se cerchi la strada, trovala ai suoi piedi!

Se cerchi l’Amore, nutriti ai suoi piedi!

Se cerchi la gioia, gustala ai suoi piedi!

Se cerchi Dio…non farlo attendere, Lui ti sta aspettando!!!

Ogni mercoledì dalle 21.00 alle 22.00 Chiesa S. Maria dell’Orto – Castellammare di Stabia

LABORITABOR. Un’esperienza sensoriale attenta al sociale!

Maria Rosaria è nata a luglio. Maria Rosaria è nata sotto il segno della solidarietà. Si, perchè Armando ed Anna hanno scelto di condividere con le persone più care la loro generosità a favore di chi ha bisogno: hanno scelto di festeggiare il Battesimo del loro angioletto con le bomboniere “Mettici Il Cuore”. Dopo aver visto le varie alternative di composizione hanno preferito le candele, in memoria della Luce della vita ricevuta dal Sacramento. Armando ed Anna si sono affidati a LaboriTabor consapevoli di aver fatto la scelta giusta!

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Il laboratorio artigianale di ComuniTabor nasce nel 2009 grazie all’impegno dei volontari che continuano a dedicare, con passione, il proprio tempo per la realizzazione di bomboniere solidali, candele e un eccellente liquore alla liquirizia. Le capacità acquisite nel corso di questi anni hanno reso i prodotti realizzati molto ricercati sul mercato. Le bomboniere e le candele solidali sono semplici, eleganti, diverse! La produzione artigianale di liquirizia rappresenta il fiore all’occhiello delle attività laboratoriali dell’Associazione. Nel corso degli anni la qualità del prodotto finito ha raggiunto livelli eccellenti grazie all’utilizzo delle migliori materie prime ed al lavoro di estrema precisione dei volontari. La migliore liquirizia italiana, il miglior alcool in commercio, zucchero e… Ernesto! Si, avete capito bene, il nostro Ernesto… l’unico che conosce la ricetta!

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I prodotti di LaboriTabor sono molto apprezzati per la qualità, la raffinatezza, ma soprattutto per lo scopo sociale. Il ricavato infatti è interamente devoluto alla Comunità per sostenere le tante attività a favore dei bisognosi. Come puoi contribuire? Sia attraverso l’acquisto dei tuoi regali o scegliendo le bomboniere per festeggiare i momenti più belli della tua vita, sia dedicando il tuo tempo prezioso al laboratorio.

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LaboriTabor è un’esperienza gioiosa e divertente, aperta a tutti. I volontari sono mamme con figli, operai, studenti, casalinghe, medici, impiegati, pensionati, persone come te, che offrono il proprio tempo in base alla propria disponibilità. Lavorare nel laboratorio significa innanzitutto entrare a far parte di una grande famiglia dove è sempre festa! Si, perché impegnarsi per il prossimo è la festa del cuore!

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Per qualsiasi informazione non esitare a contattare la comunità. Insieme per costruire un mondo migliore!

Il Maestro è qui e ti chiama.

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“Si ama solo ciò che si conosce” S. Agostino.

Il coinvolgente percorso di catechesi che ci guida alla realtà gioiosa ed entusiasmante del Cristo Risorto.

Venerdì 9 dicembre 2016 alle ore 20.00, Chiesa di Santa Maria del SS Rosario a Castellammare di Stabia.

Per approfondire la spiritualità come dimensione fondamentale per vivere in pienezza la vita.

 

11/11/2016. Lc 10,29-37. “I verbi della Misericordia”.

  • Quali sono le responsabilità quotidiane alle quali il Signore ti chiama?
  • Che posto hanno tra queste la vicinanza agli altri, il servizio ai poveri, l’attenzione a ciò che ti circonda?
  • Sei capace di compassione?
  • Quali gesti di compassione pensi di essere chiamato a compiere?

 

25/11/2016. Mt 20,1-16. “Operai del Regno”. Così gli ultimi saranno i primi, e i primi gli ultimi.

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  • Quale passo della parabola è un problema per noi? Perchè?
  • Come spieghiamo il fatto che il padrone abbia dato a tutti la stessa paga? Che cosa ne pensiamo?
  • A quale categoria di operai ci identifichiamo e perchè?
  • Forse anche a noi è capitato di comportarci come il padrone della vigna?
  • Quali sono le esperienze in cui possiamo riconoscere l’agire gratuito di Dio nei nostri confronti?img_0179